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Effetti collaterali e indesiderati

Dolore: è teoricamente possibile, anche se rarissimo, avvertire una lievissima sintomatologia dolorosa, immediatamente dopo il trattamento, che viene controllata con i comuni antidolorifici.

Croste nasali: si formano per il traumatismo esercitato sulla mucosa, ma vengono prevenute dall’applicazione di una crema emolliente. In alcuni casi si possono formare comunque e scompaiono con l’ausilio di terapie topiche (creme e lavaggi nasali) in alcuni giorni.

Necrosi dei tessuti: se si “esagera”con il trattamento di può determinare la necrosi di alcune porzioni del turbinato.

Rinite atrofica: come già detto nella voce precedente, bisogna utilizzare le radiofrequenze per un tempo adeguato , poichè un eccessivo trattamento potrebbe determinare un’eccessiva retrazione ed un’atrofia della mucosa. I turbinati hanno una funzione importante, che consiste nel filtrare, umidificare e riscaldare l’aria, per cui l’eccessiva riduzione del loro volume potrebbe portare ad una riduzione di queste funzioni ed alla cosiddetta “sindrome del naso vuoto”, ovvero una condizione caratterizzata da secchezza nasale e sensazione di cattiva respirazione nasale pur in assenza di reale ostacolo al flusso dell’aria.

Sanguinamento (epistassi): si verifica in meno dell’1% dei casi. Delle piccole striature ematiche nelle secrezioni nasali sono assolutamente normali nei primi giorni dopo l’intervento. Grazie all’azione coagulante delle radiofrequenze il sanguinamento è di lieve entità e si può facilmente controllare. In rarissimi casi di epistassi prolungata si procederà al tamponamento nasale anteriore.

Sinechie: si tratta di piccoli ponti di tessuto cicatriziale che si formano tra il turbinato ed il setto nasale, per contatto diretto tra la mucosa cruentata e la mucosa del setto E’ un’evenienza rarissima a differenza della chirurgia tradizionale e comunque la sinechia può essere sezionata in una seduta successiva con un bisturi o una forbice.

Indicazioni all’Intervento

INDICAZIONI ALL’INTERVENTO DI DECONGESTIONE DEI TURBINATI CON RADIOFREQUENZE.

PAZIENTI CON DIFFICOLTOSA RESPIRAZIONE NASALE

L’intervento di decongestione dei turbinati con radiofrequenze è indicato in tutti i soggetti che lamentano una difficoltosa respirazione nasale sostenuta prevalentemente dall’aumento di volume dei turbinati. Ovviamente l’intervento può migliorare la respirazione nasale in modo significativo, anche in quei pazienti che abbiano deviazioni del setto nasale, nei quali la riduzione di volume del turbinato può aumentare lo spazio nella fossa nasale, riducendo il disagio respiratorio.

RAGAZZI (A PARTIRE DAI 14 ANNI) CON DIFFICOLTOSA RESPIRAZIONE NASALE

E’ noto che non si effettuano interventi di settoplastica prima che sia completato lo sviluppo corporeo. Pertanto si preferisce aspettare i 18 anni di età prima di procedere alla correzione delle deviazioni del setto nasale. Con la tecnologia delle radiofrequenze, è possibile ridurre volumetricamente i turbinati, migliorando così la respirazione nasale, anche in giovani adolescenti, che abbiano problemi di ostruzione nasale, che non migliorano con la terapia farmacologica.

PAZIENTI AFFETTI DA RINITE ALLERGICA

Nei soggetti allergici, per i quali la flogosi su base allergica determina una significativa ipertrofia dei turbinati, l’intervento può risultare assai utile per migliorare la respirazione e minimizzare i sintomi durante i periodi critici. Tuttavia non si può proporre l’intervento come soluzione della problematica allergica nasale, ma deve sempre essere associato ad una strategia di prevenzione ambientale, di terapia farmacologica e/o desensibilizzante (il cosiddetto vaccino antiallergico). Il miglioramento della respirazione nasale influenza positivamente anche il decorso della malattia asmatica, riducendo la frequenza e l’entità delle crisi.

PAZIENTI CHE RUSSANO DI NOTTE (RONCOPATIA)

Il miglioramento della respirazione nasale può influenzare positivamente e spesso risolvere la problematica del russamento notturno. Il russamento tuttavia deve essere inquadrato dal punto di vista multidisciplinare, infatti sono molte le componenti (obesità, fumo, alcool, reflusso gastrico) che possono contribuire a generare questo disturbo, le cui conseguenze possono essere molto gravi. Il russamento infatti può favorire complicanze cardiovascolari e neurologiche (infarti, aritmie, ictus). Per inquadrare meglio il russamento si può effettuare una Polisonnografia, esame che consente di stabilire la gravità del fenomeno ed indirizzare la strategia terapeutica.

ATLETI CHE VOGLIANO MIGLIORARE LE PROPRIE PRESTAZIONI

Vista la rapidità di esecuzione e la sostanziale assenza di astensione post-operatoria dalle attività lavorative e ludico-sportive, l’intervento è particolarmente indicato per tutti gli atleti che abbiano problemi di respirazione nasale e che vanno “in affanno” durante l’attività sportiva. Una particolare categoria che può trarre beneficio dalla procedura con le radiofrequenze è rappresentata dai Pugili, i quali spesso hanno un’ostruzione respiratoria nasale che può essere ridotta senza andare a toccare il setto nasale e quindi senza influenzare l’attività sportiva: Anche dei colpi subiti durante l’attività non andrebbero ad influenzare il risultato della decongestione dei turbinati a meno che non determinino ulteriori e più gravi deviazioni del setto nasale.

Trattamento con Laser-Integratori-Omeopatia degli Acufeni

Trattamento con Laser-Integratori-Agopuntura-Omeopatia degli Acufeni (Protocollo L.I.A.O.)

Per Acufene (Tinnitus in latino e inglese) si intende quel disturbo costituito da rumori che, sotto diversa forma (fischi, ronzii, fruscii, crepitii, soffi, pulsazioni ecc.) vengono percepiti in un orecchio, in entrambi o, in generale, nella testa, e che possono risultare fastidiosi a tal punto da influenzare negativamente la qualità della vita di chi ne soffre. Le persone che soffrono di acufeni nei paesi industrializzati, sono in continuo aumento ed hanno già raggiunto il 7 per cento della popolazione adulta.

Una delle terapie che più innovative nella cura degli Acufeni è senza dubbio laLow Level Laser Therapy (LLLT), ovvero la terapia con laser a bassa intensità. Questo particolare tipo di Laser a Diodi, della potenza di 5 mW (Certificazioni 93/42 CE EN ISO 10993-1 EN ISO 60 601-1/1996 EN ISO 60 601-1-2/1993 EN ISO 60 825-1/1994), lavora con una lunghezza d’onda di 650 nm ed è costituito da un corpo laser e da un trasduttore in fibra ottica che viene applicata all’orecchio per mezzo di un apposito auricolare.
Il raggio laser penetra negli strati più profondi dell’orecchio, agendo, sotto forma di biostimolazione, direttamente sui processi metabolici delle cellule acustiche della coclea, favorendo la rapida rigenerazione di quelle cellule che non sono state danneggiate in modo irreparabile

 

Trattamento_con_laser_integratori_agopuntura_omeopatia_degli_acufeni_e_della_malattia_di_meniere_1

 

La Coclea, detta anche Chiocciola, è una struttura elicoidale al cui interno si trovano le cellule acustiche (cellule ciliate), deputate alla recezione ed elaborazione dei suoni. Queste sono cellule assai sensibili ai vari insulti di tipo fisico (suoni e rumori di elevata intensità), tossico e infettivo. Quando si verifica una sofferenza delle cellule dell’orecchio interno, queste ultime possono produrre una sorta di “gemito” che viene tecnicamente definito coma Acufene. Attraverso l’apporto di energia luminosa concentrata in una lunghezza d’onda definita, è possibile intervenire sulle cellule sensoriali danneggiate, favorendone il recupero funzionale.
La terapia deve essere effettuata almeno due volte a settimana per circa 30 minuti per un periodo di almeno 2 mesi. I dati della letteratura sull’efficacia della terapia laser per gli Acufeni documentano un numero significativo di pazienti che apprezzano un miglioramento. Tuttavia per cercare di ottenere un risultato in termini percentuali ancora migliore, ho decido di associare, per la prima volta, quattro trattamenti che sono in grado di attenuare e spesso annullare questo fastidioso sintomo, dando luogo al cosiddetto Protocollo L.I.A.O.:

– La Terapia Laser a basso dosaggio (LLLT)

– Gli Integratori naturali

– L’agopuntura

– Farmaci Omeopatici

 
Queste quattro tipologie di trattamento già adottate singolarmente, agiscono positivamentenel determinare la scomparsa/attenuazione degli acufeni, pertanto l’associazione in una singola seduta di tutte e quattro le strategie, ne potenzia l’efficacia. Inoltre si tratta di quattro procedure assolutamente naturali e prive di effetti collaterali e complicazioni, per il paziente. La terapia a base di prodotti omeopatici ed integratori che stimolano il metabolismo delle cellule dell’orecchio interno, verrà prescritta durante la prima visita e deve essere assunta per 2 mesi. Vista l’assoluta innocuità dei trattamenti è possibile prolungare il trattamento o effettuare dei cicli di mantenimento.

 

Trattamento_con_laser_integratori_agopuntura_omeopatia_degli_acufeni_e_della_malattia_di_meniere_2

 

Caso clinico:

SIG.R S.P. ANNI 32

3 MAGGIO 2011

6 GIUGNO 2011

21 LUGLIO 2011

QUESTIONARIO T.H.I. PER LA VALUTAZIONE DEGLI ACUFENI

SI

(4)

A VOLTE

(2)

NO

(0)

SI

A VOLTE

NO

SI

A VOLTE

NO

L’acufene le provoca difficoltà di concentrazione?

X

X

X

L’intensità dell’acufene le provoca difficoltà nel comprendere le parole?

X

X

X

L’acufene la rende infelice?

X

X

X

L’acufene la fa sentire confuso/confusa?

X

X

X

È disperato/disperata per il suo acufene?

X

X

X

Si lamenta molto per il suo acufene?

X

X

X

Ha problemi ad addormentarsi la notte a causa del suo acufene?

X

X

X

Ha la sensazione che non potrà liberarsi dal suo acufene?

X

X

X

L’acufene interferisce con le sue attività sociali?

X

X

X

Si sente frustrato/frustrata dal suo acufene?

X

X

X

Crede che l’acufene le provochi un terribile disagio?

X

X

X

L’acufene le crea difficoltà nella vita di tutti i giorni?

X

X

X

L’acufene interferisce nel suo lavoro o nei lavori domestici?

X

X

X

Crede di esser spesso irritabile a causa del suo acufene?

X

X

X

Crede che l’acufene provochi stress nelle relazioni con amici e parenti?

X

X

X

La sconvolge il suo acufene?

X

X

X

Trova difficoltoso focalizzare l’attenzione su qualcosa che non sia l’acufene?

X

X

X

Le sembra di non aver il controllo del suo acufene?

X

X

X

Si sente stanco/stanca a causa del suo acufene?

X

X

X

Si sente depresso/depressa a causa del suo acufene?

X

X

X

L’acufene le provoca ansia?

X

X

X

Sente di non poter convivere ancora a lungo con il suo acufene?

X

X

X

L’acufene peggiora quando lei è sotto stress?

X

X

X

L’acufene le provoca insicurezza?

X

X

X

TOTALE

44

14

0

0

10

0

0

6

0

58 = GRADO 4

10 = GRADO 1

6 = GRADO 1

 

LEGENDA:

– GRADO 1: THI 0-16

– GRADO 2: THI 17-36

– GRADO 3: THI 37-56

– GRADO 4: THI 57-76

– GRADO 5: THI 77-100

ACUFENOMETRIA

PRIMA DEL TRATTAMENTO MEDICO
ACUFENOMETRIA NON ESEGUITA

DOPO IL TRATTAMENTO MEDICO

FREQUENZA DELL’ACUFENE: 2000 HZ A DESTRA E SINISTRA
INTENSITA’ IN DB DELL’ACUFENE: 25 DB BILATERALMENTE
INTENSITA’ DEL RUMORE BIANCO NECESSARIA PER MASCHERARLO: 55DB A DESTRA E 35 A SINISTRA

DOPO IL LASER

FREQUENZA DELL’ACUFENE: 2000 HZ BILATERALMENTE
INTENSITA’ IN DB DELL’ACUFENE: 10 DB BILATERALMENTE
INTENSITA’ DEL RUMORE BIANCO NECESSARIA PER MASCHERARLO:20 DB

Trattamento allopatico ed omeopatico di allergie respiratorie e dell’orticaria

Circa il 10% della popolazione soffre di Allergie. In cosa consiste l’Allergia? Nella liberazione di Immunoglobuline E (IgE), a seguito del contatto di una sostanza presente nell’aria (pollini, muffe, acari) o negli alimenti, con l’organismo. Il legame dell’Allergene con le IgE presenti nelle mucose dei bronchi, del naso e della congiuntiva, e nella cute, provoca il rilascio di mediatori da parte di alcune cellule (Istamina etc.) che producono i sintomi della Rinite, dell’Asma, della Congiuntivite e dell’Orticaria.
Esiste una forte predisposizione familiare allo sviluppo di allergia, tuttavia non è necessaria la familiarità per divenire allergici. Molti pazienti in età adulta non si sottopongono a valutazioni allergologiche sulla base del pensiero: “io non ho mai avuto problemi allergici sino ad ora”.
La patologia allergica a dispetto delle opinioni comuni, non sempre è congenita, anzi nella maggior parte dei casi insorge in periodi successivi della vita. Chi manifesta i sintomi allergici nella prima infanzia frequentemente tende ad avere un’attenuazione dei sintomi con lo sviluppo ed il passaggio all’età adulta (pubertà). Poi esistono molti pazienti in cui l’esordio dell’allergia si verifica in età adulta o avanzata. Infatti la sovraesposizione ad un determinato allergene, la riduzione delle malattie batteriche legata all’abuso degli antibiotici e l’esposizione protratta a sostanze inquinanti, sono alcuni dei fattori che hanno determinato un aumento dell’incidenza di forme allergiche nella popolazione adulta.
La gravità della patologia è estremamente variabile, ed anche gli organi bersaglio: naso, bronchi, cute, occhi.
Questa condizione non è necessariamente “cronica” ma sicuramente è a lunga persistenza. Pertanto le aspettative del paziente nei confronti dell’evoluzione della malattia, dipendono dal tipo di allergia e dal tipo di strategia terapeutica adottata. Nel caso di allergeni che è possibile eliminare o ridurre dal proprio ambiente di vita, qualora si riesca in tale intento, il miglioramento dei sintomi allergici sarà importante e persistente. Ad esempio allontanando da casa il gatto o attuando tutte le misure necessarie ad abbattere il numero di Acari della polvere nell’abitazione. Nei caso di allergeni appartenenti al mondo vegetale, come i pollini delle graminacee o la parietaria, ovviamente ciò sarà più difficile, anche se ad esempio sarà possibile evitare gite in campagna nei periodi di pollinazione o evitare di seminare alcune piante nel proprio giardino. In questi casi la risoluzione dei sintomi è fortemente dipendente dalla terapia.

Le strategie terapeutiche sono di tre tipi:

Terapia farmacologica: oggi abbiamo a disposizione un gran numero di classi di farmaci in grado di combattere i sintomi allergici (steroidi, antistaminici, cromoni, antileucotrienici etc.). I risultati generalmente sono brillanti e riducono in modo notevole i sintomi. Il limite della terapia è rappresentato dalla necessità di assumere il farmaco per tutta la durata del periodo in cui è presente l’allergene e pertanto per periodi anche molto lunghi, pena la ricomparsa dei sintomi. Inoltre ci sono gli inevitabili effetti collaterali, sempre più ridotti con i farmaci di nuova generazione, che caratterizzano i vari tipi di principio attivo (sonnolenza, secchezza delle mucose, gastrolesività etc).

Terapia omeopatica: uno dei campi principali di applicazione dell’Omeopatia è rappresentato dal trattamento delle patologie allergiche. Si tratta di un ambito in cui i farmaci Omeopatici esercitano un’azione di documentata efficacia, migliorando e spesso annullando la sintomatologia. Pertanto i pazienti che prediligono questo tipo di approccio possono essere trattati, evitando farmaci antistaminici e cortisonici. Un campo particolare, in cui spesso la medicina allopatica si dimostra spesso inefficace, è rappresentato dalla Orticaria. Frequentemente le Orticarie non hanno una causa evidenziabile e ho visitato molti pazienti affetti in modo assai “invalidante” da questo problema che non trovavano una soluzione, se non assumendo in modo cronico antistaminici e cortisonici. Da qualche anno ho elaborato una strategia di trattamento omeopatica di queste forme di Orticaria che mostra una efficacia nella maggioranza dei casi e che rappresenta una valida alternativa ai trattamenti convenzionali, non presentando alcun effetto collaterale e offrendo in molti casi la possibilità di una risoluzione definitiva del problema.

Terapia iposensibilizzante o Immunoterapia sublinguale (ITS): consiste nel cosiddetto “vaccino”, che consente al sistema immunitario di adattarsi all’allergene. Il risultato è rappresentato dalla marcata riduzione fino alla scomparsa dei sintomi allergici, in modo persistente e generalmente per tutta la vita. Per conseguire questo risultato bisogna effettuare la terapia iposensibilizzante per almeno tre anni, ma in alcuni casi si può arrivare fino a 5 anni. La terapia consiste nel porre sotto la lingua delle gocce di vaccino ogni giorno al principio e successivamente a giorni alterni. Il risultato inizialmente è meno eclatante rispetto a quello della terapia farmacologica, per cui in una prima fase è possibile associare le due terapie per ottenere il miglior controllo dei sintomi. Dopo alcuni mesi il risultato si stabilizza e si ottiene un buon controllo semplicemente con la terapia iposensibilizzante.
Vorrei sottolineare che il trattamento della patologia allergica necessita di un costante dialogo tra paziente e medico, al fine di individuare la migliore strategia terapeutica, la quale è variabile in relazione alla gravità della diatesi allergica, alla stagione, all’ambiente in cui si vive e si lavora, alla tipologia degli allergeni, all’età, a condizioni fisiologiche come la gravidanza etc. In virtù di tutti questi fattori che possono influenzare il decorso della patologia, appare facilmente comprensibile come non esista una terapia standard che una volta prescritta possa essere ripetuta per tutti i pazienti o autogestita dal paziente stesso. Per raggiungere questo obbiettivo è consigliabile effettuare almeno un controllo semestrale, salvo episodi di brusco peggioramento della sintomatologia.

L’importanza di respirare con il naso

La respirazione nasale ha molti vantaggi; al contrario la respirazione attraverso la bocca, ha molte ripercussioni negative sul nostro organismo. Infatti la respirazione orale e l’iperventilazione associata causa o aggrava l’asma, influenza negativamente l’ipertensione, le malattie cardiache e molte altre problematiche di salute.
Le pareti delle fosse nasali sono ricche di fibre nervose, che stimolate dal passaggio di aria, regolano, qualitativamente e quantitativamente, la respirazione.
La respirazione orale, evitando il passaggio dell’aria attraverso la mucosa nasale, impedisce una respirazione regolare. Durante il sonno, la respirazione orale favorisce il fenomeno del russamento e le alterazioni del ritmo respiratorio, in sostanza può portare a una grave condizione chiamata Sindrome delle apnee ostruttive del sonno ed a situazioni molto rischiose per il cuore.

 

L_importanza_di_respirare_con_il_naso_1

 

Si tratta di un problema che ha delle ripercussioni sia sociali/psicologiche che mediche. Infatti il russatore infastidisce e disturba la qualità del sonno del partner, dei familiari conviventi ed in casi estremi anche dei vicini di casa. Molti studi hanno dimostrato che la respirazione orale notturna è una causa primaria di russamento, russare è un fattore predisponente l’apnea del sonno e l’apnea predispone agli attacchi di cuore e alla morte improvvisa nel sonno.
Quando respiriamo con la bocca, il cervello ritiene che l’anidride carbonica si stia disperdendo troppo in fretta e pertanto stimola le cellule alla produzione di muco, rallenta il ritmo della respirazione e induce vasocostrizione. Tutti effetti che hanno ripercussioni negative sull’organismo.
La respirazione attraverso la bocca, accelera anche la perdita di acqua, aumentando la disidratazione.
Le fosse nasali, i turbinati ed i seni paranasali esercitano un’azione di filtro e riscaldano l’aria che va nei polmoni. La respirazione attraverso il naso determina una resistenza di circa il 50% in più al flusso d’aria, in individui normali, di quanto non faccia la respirazione orale, con conseguente assorbimento del 10-20% in più di Ossigeno. Deve esserci un’adeguata resistenza nasale per mantenere un’adeguata elasticità dei polmonare, mentre a respirazione attraverso la bocca, con il naso ostruito, di solito genera una resistenza troppo bassa e ciò può portare alla creazione di micro-aree di scarsa ventilazione nei polmoni (atelactasie). I seni paranasali producono ossido nitrico (NO) e la sua produzione è regolata dalla respirazione nasale, con monitoraggio della sua presenza nell’aria espirata.

Questa sostanza ha molte funzioni importanti:

– Distrugge virus e parassiti nelle vie aeree

– Regola il legame tra Ossigeno ed Emoglobina.

– Vasodilata arterie ed arteriole (regolazione del flusso di sangue e di perfusione dei tessuti)

– Inibisce l’infiammazione nei vasi sanguigni.

– Influenza la secrezione di ormoni da molte ghiandole

Da quanto abbiamo sopra esposto, la carente respirazione nasale ha una serie di ripercussioni negative che vanno ben oltre quello che uno normalmente immagina, creando delle situazioni di rischio dal punto di vista cardiologico e vascolare che meritano assolutamente di essere corrette.