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Diagnosi e trattamenti delle patologie dell’orecchio

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Esame Audiometrico

È l’esame di elezione per valutare la funzionalità dell’orecchio e la capacità di avvertire i suoni. Si fa accomodare il paziente in una cabina insonorizzata, gli si fanno indossare delle cuffie e si inviano dei suoni intermittenti, partendo da un’intensità molto bassa (5-10 dB) e aumentando l’intensità di 5 dB alla volta, fintanto che il paziente non alzi la mano o prema un tasto di segnalazione, così da indicare all’esaminatore di aver percepito il suono. Vengono inviati suoni che vanno da 125 Hertz fino agli 8000 Hertz, in modo da indagare tutte le componenti dello spettro uditivo dell’uomo, dalle frequenze gravi a quelle acute. L’esame ha la durata di 5 minuti circa e non è dannoso per il paziente. Mediante questo esame si ottiene una valutazione funzionale ovvero si misura la soglia uditiva. E’ fondamentale portare sempre al seguito gli esami audiometrici precedenti, anche se sono molto vecchi, perchè solo in questo modo si può avere un’idea dei cambiamenti della soglia audiometrica ed avere un’idea della velocità di progressione di eventuali ipoacusia degenerative.

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Esame Impedenziometrico
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L’esame valuta “l’impedenza” del sistema timpano-ossiculare (membrana timpanica ed ossicini): ossia la “resistenza opposta dall’orecchio medio al passaggio dell’onda sonora”. Il tracciato che ne deriva è chiamato Timpanogramma ed è fondamentale per diagnosticare la presenza di muco (comunemente detto catarro) all’interno della membrana timpanica e quindi nella cassa del timpano. Tale condizione è assai diffusa nella popolazione pediatrica al di sotto dei 6-7 anni, a causa dell’ipertrofia delle adenoidi. Mediante questo esame si può avere una idea indiretta del volume delle adenoidi del bambino, poichè se il timpanogramma è persistentemente patologico, anche al di fuori di episodi di raffreddamento vuol dire che la massa di tessuto adenoideo ingombra ed ostruisce lo sbocco delle Tube di Eustachio in rinofaringe. Inoltre la stessa apparecchiatura può valutare i riflessi del muscolo stapedio (muscolo della staffa). Lo studio dei riflessi stapediali ci fornisce informazioni sulla motilità degli ossicini e ci consente di valutare indirettamente la soglia audiometrica. In particolare è utile per la diagnostica dei una patologia degenerativa a base genetica chiamata Otosclerosi. Fornisce ulteriori informazioni che consentono di valutare l’integrità della via acustica centrale (nervo acustico e nuclei) mediante l’esecuzione di alcuni test come il “reflex decay test” o Test di Anderson.

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L’esame Impedenziometrico dura pochi minuti ed è del tutto indolore; viene eseguito inserendo una piccola sonda con un tappino in gomma nell’orecchio del paziente. Si tratta di una tecnica oggettiva perché non è necessaria la collaborazione del paziente, ed in tal senso è particolarmente utile nei bambini.


STUDIO DEI POTENZIALI EVOCATI UDITIVI (A.B.R. – B.S.E.R.)

E’ una indagine elettrofisiologica che permette di identificare eventuali alterazioni del nervo acustico o del tronco cerebrale (Sistema nervoso centrale), utile ad esempio per valutare la necessità o meno di una risonanza magnetica nel sospetto di un neurinoma dell’acustico, in presenza di una ipoacusia monolaterale. Viene eseguita applicando alcuni elettrodi sulla fronte e dietro le orecchie del paziente ed inviando all’orecchio in esame una serie di di circa 2000 stimoli di brevissima durata (click) in rapida successione registrando sul computer i potenziali elettrici. Si ottiene uno specifico tracciato (picchi d’onda) inerente la media delle risposte elettriche generate a ciascuno stimolo dalle cellule cocleari, dal nervo acustico e dalle varie stazioni cellulari del sistema nervoso centrale. Il tracciato normale è caratterizzato da una serie di onde ciascuna corrispondente alla risposta elettrica di una determinata stazione delle vie acustiche. Questo esame viene effettuato dal Servizio di Neurologia della Clinica Villa Stuart, diretto dal Dottor Mauro Giannini.